Le radici della collusione sono profonde e diramate. Il primo cartello ricordato dalla storia e’ quello dei mercanti egiziani che nel 3000 AC fissarono il prezzo della lana. Durante il regno dell’Imperatore Diocleziano (244-311, r.284-305) l’usanza di fissare i prezzi era cosa comune al punto che nel 301 l’imperatore emetteva l’Editto sui Prezzi Massimi col quale venivano stabiliti legalmente i prezzi delle varie merci. I mercanti avevano fissati i prezzi e la legge prevedeva un controllo della pratica. Tuttavia, considerando che in precedenza i mercanti avevano intascato grossi profitti, ignorarono l’editto e continuarono col fissare prezzi come niete fosse.
Differenti paesi e differenti persone controllavano i cartelli in modo molto diverso. Gli Stati Uniti era il paese con lo standard piu’ rigoroso. Nel 1890 entrava in vigore la Legge Sherman sui Cartelli, che fu la prima legge sull’argomento. In contrasto la Germania si dimostrava piuttosto generosa nei riguardi dei cartelli. Nel 1897 entrava in vigore una legge che definiva il cartello come una parte integrale della liberta’ nel condurre gli affari. Ai giapponesi tradizionalmente non piace essere diversi dagli altri, e l’usanza contribui’ pesantemente sulla loro tolleranza verso i cartelli. Il Governo fu cosi tollerante al punto che Kazuhiko Nagase si prese gioco della Commissione per Commercio Leale descrivendola nel suo libro Economia Facile per i Conigli come “un cane che non abbaia”.
I coreani poi sono esperti in fatto di cartelli. I loro cartelli si basano sui legami famigliari, sulle reti regionali e sulle relazioni con i compagni di scuola. Da molte parti si sente dire che i coreani hanno un modo molto particolare nel creare i loro cartelli. Quando nel 1981 veniva varata la Legge sul Mercato Leale, la Commissione per Commercio Leale ricevette molte lamentele e rapporti scritti, la gran parte dei quali denunciavano un certo mercante che vendeva le sue merci ad un prezzo piu’ basso degli altri nella zona. Ma la collusione con radici piu’ profonde fu quella del prezzo fissato della farina. Nel 1963, un gruppo di 19 mugnai formarono un cartello attraverso il quale poterono godere di abbondanti profitti fissando il prezzo della farina 5 volte piu’ alto del prezzo stabilito dal governo. Passavano una parte dei profitti ai politici e la cosa divenne un vero e proprio problema sociale al punto che il cosidetto ‘Scandalo delle Tre Polveri’ fu la base sulla quale venne stabilita la Legge sul Mercato Leale.
Di recente, la persona che organizzo’ la famosa ‘Partita a Golf del Primo di Marzo’ in onore del Primo Ministro, per pura coincidenza, era il presidente di un grosso mulino che per 6 anni aveva intascato profitti enormi fissando il prezzo della farina e veniva condannato ad una multa di 3.5 miliardi di won (US$ 3 milioni) per interferenza verso gli altri produttori. In giro correva voce che la partita a golf col Primo Ministro era stata organnizata in modo da far ridurre la condanna a termini piu’ accettabili.
L’economista politico scozzese Adam Smith (1723-1790) nel suo libro La Ricchezza delle Nazioni identificava nei mugnai i commercianti che intascavano maggiori profitti dai cartelli. La lungimiranza dell’economista scozzese di 250 anni fa e’ sempre viva nella ‘dinamica’ Corea di oggi!
Differenti paesi e differenti persone controllavano i cartelli in modo molto diverso. Gli Stati Uniti era il paese con lo standard piu’ rigoroso. Nel 1890 entrava in vigore la Legge Sherman sui Cartelli, che fu la prima legge sull’argomento. In contrasto la Germania si dimostrava piuttosto generosa nei riguardi dei cartelli. Nel 1897 entrava in vigore una legge che definiva il cartello come una parte integrale della liberta’ nel condurre gli affari. Ai giapponesi tradizionalmente non piace essere diversi dagli altri, e l’usanza contribui’ pesantemente sulla loro tolleranza verso i cartelli. Il Governo fu cosi tollerante al punto che Kazuhiko Nagase si prese gioco della Commissione per Commercio Leale descrivendola nel suo libro Economia Facile per i Conigli come “un cane che non abbaia”.
I coreani poi sono esperti in fatto di cartelli. I loro cartelli si basano sui legami famigliari, sulle reti regionali e sulle relazioni con i compagni di scuola. Da molte parti si sente dire che i coreani hanno un modo molto particolare nel creare i loro cartelli. Quando nel 1981 veniva varata la Legge sul Mercato Leale, la Commissione per Commercio Leale ricevette molte lamentele e rapporti scritti, la gran parte dei quali denunciavano un certo mercante che vendeva le sue merci ad un prezzo piu’ basso degli altri nella zona. Ma la collusione con radici piu’ profonde fu quella del prezzo fissato della farina. Nel 1963, un gruppo di 19 mugnai formarono un cartello attraverso il quale poterono godere di abbondanti profitti fissando il prezzo della farina 5 volte piu’ alto del prezzo stabilito dal governo. Passavano una parte dei profitti ai politici e la cosa divenne un vero e proprio problema sociale al punto che il cosidetto ‘Scandalo delle Tre Polveri’ fu la base sulla quale venne stabilita la Legge sul Mercato Leale.
Di recente, la persona che organizzo’ la famosa ‘Partita a Golf del Primo di Marzo’ in onore del Primo Ministro, per pura coincidenza, era il presidente di un grosso mulino che per 6 anni aveva intascato profitti enormi fissando il prezzo della farina e veniva condannato ad una multa di 3.5 miliardi di won (US$ 3 milioni) per interferenza verso gli altri produttori. In giro correva voce che la partita a golf col Primo Ministro era stata organnizata in modo da far ridurre la condanna a termini piu’ accettabili.
L’economista politico scozzese Adam Smith (1723-1790) nel suo libro La Ricchezza delle Nazioni identificava nei mugnai i commercianti che intascavano maggiori profitti dai cartelli. La lungimiranza dell’economista scozzese di 250 anni fa e’ sempre viva nella ‘dinamica’ Corea di oggi!
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
3 ottobre 2010
Seoul, Corea
3 ottobre 2010
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