Mercoledi’ scorso, 15 dicembre, quando mi sono svegliato poco prima delle 7, il termometro appeso fuori dalla finestra della mia stanza segnava -12 gradi Celsius ed il mio pensiero ando’ dritto dritto all’autore Americano di fantascienza Kurt Vonnegut (1922-2007), noto per la sua fede nell’umanita’, ed alla sua novella La Culla del Gatto (1963) dove tratta di una sostanza chiamata ‘ghiaccio IX’. ‘Ghiaccio IX’ e’ una struttura alternativa al ghiaccio che solidifica a 46 gradi Celsius, in grado di trasformate il mondo intero in una enorme palla di neve.
Evidentemente questo e’ solo fantascienza, ma cio’ non significa che sia il solo tipo di ghiaccio al mondo. Nel 1900, il chimico-fisico russo Gustavo Tammann (1861-1938) scopriva che un nuovo tipo di ghiaccio poteva essere ottenuto sottoponendo il normale ghiacchio ad una pressione di 3500 atmosfere. Il risultato e’ un nuovo tipo di ghiaccio, batezzato ‘ghiaccio II’ e ‘ghiaccio III’ molto piu’ denso del ghiaccio normale. Il fisico americano Percy Bridgman (1882-1961) dell’Universita’ Harvard, il Premio Nobel per la Fisica nel 1946, aveva anche lui trovato un ghiaccio in possesso di una struttura diversa da quella del ghiaccio normale; aveva scoperto il ‘ghiaccio VI’ che rimaneva solido fino a temperature intorno ai 60 gradi Celsius: aveva creato il ghiaccio caldo!
Le nostre conoscenze circa il ghiaccio si sono evolute al punto che abbiamo persino il ‘ghiaccio IX’ nato raffreddando rapidamente il ‘ghiaccio III’. Non dobbiamo pero’, per fortuna, preoccuparci troppo che questo nuovo ghiaccio solidifichi l’intero mondo, perche’ il vero ‘ghiaccio IX’ solidifica ad una temperatura ben diversa da quella descritta da Vonnegut nella sua novella.
Nella vita di ogni giorno non c’e’ nessun motivo per parlare di un nuovo tipo di ghiaccio. Per tutti noi, eccetto pochi scienziati, ghiaccio e’ ghiaccio e nulla di piu’. Al massimo siamo capaci di riconoscere le prime gelate della stagione. Secondo il calendario lunare coreano, le prime gelate della stagione avvengono intorno al sosol (소설), che quest’anno cadeva il 22 di novembre. Sosol annuncia che ormai l’inverno e’ alle porte suggerendo al popolo di prepararsi in anticipo ad affrontare la stagione fredda. Nel Nonggawolryongga (農家月令歌, 농가월령가), una canzone sulle attivita’ contadine stagionali, ci sono dei versi che descrivono il lavoro del contadino in preparazione della stagione fredda:
Raccogli le radici bianche dal campo e prepara il kimchi
Ripara le screpolature dell’ondol e chiudi i buchi nella parete
Incolla nuova carta alla porta e chiudi i buchi dei topi.
Spesso le prime gelate della stagione sono state usate dai poeti per simboleggiare i limiti del tempo o la sua decadenza. Chong Ho-sung (鄭昊昇, 정호승) nel suo poema Namhangang (南漢江,남한강, Fiume Han) scrive:
In mezzo all’Han ghiacciato
c’e’ una barca.
Desiderava andare da qualche parte prima delle gelate stagionali
in un posto lontano.
Nella sua vanita’, sognava il mare aperto
ma rimaneva chiusa nel ghiaccio e fermata dov’era.
Il poeta Ko Hyong-ryol (고형렬) scrive nel suo poema Oh, la Prima Gelata della Stagione:
La prima gelata della stagione
ha la capacita’ di bloccare il mio cuore e di aumentarne il lavoro:
E’ la fine della follia e del desiderio.
Leggo che quest’anno le prime gelate della stagione sono state segnalate nella mattinata del 29 settembre al Taegwallyong (대관령, 832 m) ed al monte Sorak (雪嶽山, 설악산, 1708 m), con un’anticipo di piu’ di 10 giorni rispetto all’anno scorso. Questa notizia mi sembra impossibile perche’ allora indossavo ancora indumenti estivi ed aspettavo la notizia dell’arrivo dell’autunno con i suoi colori scintillanti. Tuttavia il passare delle stagioni segue un processo naturale di morte e rinascita e tutti noi dobbiamo lasciare che le cose procedino nel loro cammino in modo che possano evolversi.
Evidentemente questo e’ solo fantascienza, ma cio’ non significa che sia il solo tipo di ghiaccio al mondo. Nel 1900, il chimico-fisico russo Gustavo Tammann (1861-1938) scopriva che un nuovo tipo di ghiaccio poteva essere ottenuto sottoponendo il normale ghiacchio ad una pressione di 3500 atmosfere. Il risultato e’ un nuovo tipo di ghiaccio, batezzato ‘ghiaccio II’ e ‘ghiaccio III’ molto piu’ denso del ghiaccio normale. Il fisico americano Percy Bridgman (1882-1961) dell’Universita’ Harvard, il Premio Nobel per la Fisica nel 1946, aveva anche lui trovato un ghiaccio in possesso di una struttura diversa da quella del ghiaccio normale; aveva scoperto il ‘ghiaccio VI’ che rimaneva solido fino a temperature intorno ai 60 gradi Celsius: aveva creato il ghiaccio caldo!
Le nostre conoscenze circa il ghiaccio si sono evolute al punto che abbiamo persino il ‘ghiaccio IX’ nato raffreddando rapidamente il ‘ghiaccio III’. Non dobbiamo pero’, per fortuna, preoccuparci troppo che questo nuovo ghiaccio solidifichi l’intero mondo, perche’ il vero ‘ghiaccio IX’ solidifica ad una temperatura ben diversa da quella descritta da Vonnegut nella sua novella.
Nella vita di ogni giorno non c’e’ nessun motivo per parlare di un nuovo tipo di ghiaccio. Per tutti noi, eccetto pochi scienziati, ghiaccio e’ ghiaccio e nulla di piu’. Al massimo siamo capaci di riconoscere le prime gelate della stagione. Secondo il calendario lunare coreano, le prime gelate della stagione avvengono intorno al sosol (소설), che quest’anno cadeva il 22 di novembre. Sosol annuncia che ormai l’inverno e’ alle porte suggerendo al popolo di prepararsi in anticipo ad affrontare la stagione fredda. Nel Nonggawolryongga (農家月令歌, 농가월령가), una canzone sulle attivita’ contadine stagionali, ci sono dei versi che descrivono il lavoro del contadino in preparazione della stagione fredda:
Raccogli le radici bianche dal campo e prepara il kimchi
Ripara le screpolature dell’ondol e chiudi i buchi nella parete
Incolla nuova carta alla porta e chiudi i buchi dei topi.
Spesso le prime gelate della stagione sono state usate dai poeti per simboleggiare i limiti del tempo o la sua decadenza. Chong Ho-sung (鄭昊昇, 정호승) nel suo poema Namhangang (南漢江,남한강, Fiume Han) scrive:
In mezzo all’Han ghiacciato
c’e’ una barca.
Desiderava andare da qualche parte prima delle gelate stagionali
in un posto lontano.
Nella sua vanita’, sognava il mare aperto
ma rimaneva chiusa nel ghiaccio e fermata dov’era.
Il poeta Ko Hyong-ryol (고형렬) scrive nel suo poema Oh, la Prima Gelata della Stagione:
La prima gelata della stagione
ha la capacita’ di bloccare il mio cuore e di aumentarne il lavoro:
E’ la fine della follia e del desiderio.
Leggo che quest’anno le prime gelate della stagione sono state segnalate nella mattinata del 29 settembre al Taegwallyong (대관령, 832 m) ed al monte Sorak (雪嶽山, 설악산, 1708 m), con un’anticipo di piu’ di 10 giorni rispetto all’anno scorso. Questa notizia mi sembra impossibile perche’ allora indossavo ancora indumenti estivi ed aspettavo la notizia dell’arrivo dell’autunno con i suoi colori scintillanti. Tuttavia il passare delle stagioni segue un processo naturale di morte e rinascita e tutti noi dobbiamo lasciare che le cose procedino nel loro cammino in modo che possano evolversi.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
19 dicembre 2010
Seoul, Corea
19 dicembre 2010
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