Col cambiare dei tempi anche le politiche manageriali cambiano. L’uomo che ha fondato il Gruppo Samsung (삼성 그룹), Lee Pyong-choll (李秉喆, 이병철, 1910-1987), e’ un’esempio di ‘patriotismo d’affari’. Diceva, “Un’azienda produce un crimine verso lo stato quando non produce un profitto”. ‘L’uomo dell’acciaio’ Park Tae-jun (박태준) viveva il ‘patriotismo dell’acciaio’, convinto di ripagare il paese producendo acciaio, ‘il riso dell’industria’. In un’eta’ quando il reddito per capite non era nemmeno lontanamente quello della Corea del Nord, meno di 200 dollari, la visione di questi eroi era quella di aiutare ‘il paese’. Era quella l’eta’ del patriotismo. Nessuno pensava nemmeno lontanamente di essere al volante di un’auto d’importazione e persino le sigarette d’importazione erano razionate.
Tuttavia quando l’industria coreana si sviluppo’ fino a dipendere pesantemente sulle esportazioni, le abitudini della popolazione comincio’ a cambiare. La globalizzazione dava importanza al mutuo beneficio. Il governo importava vetture straniere per uso diplomatico e le restizioni sulle sigarette d’importazione divennero sempre meno pesanti. La Corea doveva comprare se voleva vendere. Il sistema fece nascere uno stretto circuito multinazionale e dalle Olimpiadi del 1988 i coreani stanno vivendo in questo clima globale. Una sola parola e’ andata persa in questo lungo periodo di transizione: Nazionale.
Le politiche e gli slogan manageriali sono cambiati in modo da tenere il passo dei tempi. I conglomerati industriali come la Samsung e la LG (LG 법인) non parlano piu’ di ‘nazione’, ora parlano di ‘soddisfare il cliente’ e di ‘raggiungere il consumatore’ e si riferiscono non al mercato domestico ma al consumatore nel mondo intero.
L’ex preside dell’ Universita’ Yonsei (延世大學校, 연세대학교) Song Cha (송자) faceva notare, “Il mondo e’ un mercato e tu non puoi sopravvivere se non sei il numero uno nel mondo.” In accordo con questo orientamento, la Pohang Iron and Steel Company (POSCO) annunciava un nuovo slogan: ‘modo POSCO’; un notevole cambio dal vecchio slogan di quarantanni fa: ‘patriotismo dell’acciaio’.
Il fondatore della Hyundai (現代, 현대), Chong Chu-yong (鄭周永, 정주영, 1915-2001), e’ il perfetto esempio delle difficolta’ della modernizzazione. Era un bulldozer che diceva che ci possono essere sofference, ma non ci devono essere fallimenti. Continuamente chiedeva, “Hai provato a farlo?”, ma non ha mai avuto la capacita’ di possedere un’acciaieria. Qualche mese fa, suo figlio Chong Mong-gu (鄭夢九, 정몽구, 1938- ), il presidente del Gruppo Automobilistico Hyundai-Kia (현대-기아 자동차 그룹) presiedeva la cerimonia di apertura della prima acciaieria della Hyundai, realizzando dopo 32 anni il sogno della vecchia generazione. Il suo slogan si puo’ collocare fra il patriotismo di suo padre ed il consumatore del futuro.
Questo si chiama ‘gestione di qualita’’. Chong Mong-gu accendeva con le sue mani il forno principale con la passione del ‘senza difetti’ e persino ne maneggiava i componenti. L’importante e’ che questa visione si dice che stia creando 170 000 posti di lavoro e crei una produzione di 24 triglioni di won (21.4 migliardi di dollari). Questa e’ la versione moderna del ‘patriottismo dell’acciaio’ ed io sono curioso di vedere se questa sara’ veramente una nuova idea capace di produrre un ricco raccolto di nuovo ‘riso dell’industria’.
Tuttavia quando l’industria coreana si sviluppo’ fino a dipendere pesantemente sulle esportazioni, le abitudini della popolazione comincio’ a cambiare. La globalizzazione dava importanza al mutuo beneficio. Il governo importava vetture straniere per uso diplomatico e le restizioni sulle sigarette d’importazione divennero sempre meno pesanti. La Corea doveva comprare se voleva vendere. Il sistema fece nascere uno stretto circuito multinazionale e dalle Olimpiadi del 1988 i coreani stanno vivendo in questo clima globale. Una sola parola e’ andata persa in questo lungo periodo di transizione: Nazionale.
Le politiche e gli slogan manageriali sono cambiati in modo da tenere il passo dei tempi. I conglomerati industriali come la Samsung e la LG (LG 법인) non parlano piu’ di ‘nazione’, ora parlano di ‘soddisfare il cliente’ e di ‘raggiungere il consumatore’ e si riferiscono non al mercato domestico ma al consumatore nel mondo intero.
L’ex preside dell’ Universita’ Yonsei (延世大學校, 연세대학교) Song Cha (송자) faceva notare, “Il mondo e’ un mercato e tu non puoi sopravvivere se non sei il numero uno nel mondo.” In accordo con questo orientamento, la Pohang Iron and Steel Company (POSCO) annunciava un nuovo slogan: ‘modo POSCO’; un notevole cambio dal vecchio slogan di quarantanni fa: ‘patriotismo dell’acciaio’.
Il fondatore della Hyundai (現代, 현대), Chong Chu-yong (鄭周永, 정주영, 1915-2001), e’ il perfetto esempio delle difficolta’ della modernizzazione. Era un bulldozer che diceva che ci possono essere sofference, ma non ci devono essere fallimenti. Continuamente chiedeva, “Hai provato a farlo?”, ma non ha mai avuto la capacita’ di possedere un’acciaieria. Qualche mese fa, suo figlio Chong Mong-gu (鄭夢九, 정몽구, 1938- ), il presidente del Gruppo Automobilistico Hyundai-Kia (현대-기아 자동차 그룹) presiedeva la cerimonia di apertura della prima acciaieria della Hyundai, realizzando dopo 32 anni il sogno della vecchia generazione. Il suo slogan si puo’ collocare fra il patriotismo di suo padre ed il consumatore del futuro.
Questo si chiama ‘gestione di qualita’’. Chong Mong-gu accendeva con le sue mani il forno principale con la passione del ‘senza difetti’ e persino ne maneggiava i componenti. L’importante e’ che questa visione si dice che stia creando 170 000 posti di lavoro e crei una produzione di 24 triglioni di won (21.4 migliardi di dollari). Questa e’ la versione moderna del ‘patriottismo dell’acciaio’ ed io sono curioso di vedere se questa sara’ veramente una nuova idea capace di produrre un ricco raccolto di nuovo ‘riso dell’industria’.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
8 maggio 2010
Seoul, Corea
8 maggio 2010
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