La Legge di Gresham, il denaro cattivo mangia il denaro buono, ha un nome sbagliato. In un memorandum del 1559 indirizzato alla regina Elisabetta I (1533-1603, r.1558-1603), il mercante e finanziere inglese Tommaso Gresham (1519-1579), faceva notare che considerando la moneta inglese stava perdendo il suo valore, avrebbe perso punti sul mercato finanziario, mentre le monete d’oro avrebbero finito con il lasciare il paese. Nonostante il fatto che la Legge di Gresham era limitata alla circolazione interna del denaro, il Gresham notava il fenomeno anche nel mercato esterno.
In teoria la legge avrebbe dovuto essere chiamata Legge di Copernico. Famoso per la sua teoria eliocentrica, l’astronomo polacco Nicolo’ Copernico (1473-1543) si interesso’ anche di economia. Nel 1517 nel suo Saggio sul Conio del Denaro, scriveva che quando la moneta cattiva circola assieme a quella buona, il fabbro selezionava quella buona, la fondeva separandone l’argento che avrebbe poi venduto sul mercato. In conclusione, scriveva che il denaro cattivo era in circolazione solamente per mangiarsi quello buono.
Gli svedesi furono tra i pochi in Europa che adottarono alla lettera la teoria del Copernico. Approfittando delle loro abbondanti riserve di rame, coniarono monete usando rame puro invece che oro ed argento. Tuttavia, considerando il fatto che il valore ufficiale della moneta doveva corrispondere al valore reale del metallo col quale veniva coniata, le monete in rame puro risultarono estremamente pesanti. Quando le monete vennero messe per la prima volta in circolazione, durante il regno della Regina Cristina (1626-1689, r.1632-1654), la moneta da 10 talenti pesava 19.75 kg! I ricchi svedesi erano costretti a conservare il loro denaro in cantina per non rischiare di far crollare la casa dove abitavano.
Il valore standard dell’oro, una condizione rigorosamente applicata prima della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), era basato sul presuposto che il valore attuale del metallo usato nel conio doveva corrispondere al valore nominale della moneta coniata. Quello che rese lo standard popolare fu la liberta’ di coniare moneta e produrre lingotti. Quando il valore dell’oro in una moneta era inferiore al valore nominate della moneta, i possessori di oro avevano il diritto di chiedere alla banca centrale di coniare monete col loro oro; mentre se il valore dell’oro era superiore al valore nominale della moneta, avevano il diritto di fondere la moneta e produrre lingotti. In questo semplice modo il valore dell’oro e della moneta rimaneva billanciato.
In teoria la legge avrebbe dovuto essere chiamata Legge di Copernico. Famoso per la sua teoria eliocentrica, l’astronomo polacco Nicolo’ Copernico (1473-1543) si interesso’ anche di economia. Nel 1517 nel suo Saggio sul Conio del Denaro, scriveva che quando la moneta cattiva circola assieme a quella buona, il fabbro selezionava quella buona, la fondeva separandone l’argento che avrebbe poi venduto sul mercato. In conclusione, scriveva che il denaro cattivo era in circolazione solamente per mangiarsi quello buono.
Gli svedesi furono tra i pochi in Europa che adottarono alla lettera la teoria del Copernico. Approfittando delle loro abbondanti riserve di rame, coniarono monete usando rame puro invece che oro ed argento. Tuttavia, considerando il fatto che il valore ufficiale della moneta doveva corrispondere al valore reale del metallo col quale veniva coniata, le monete in rame puro risultarono estremamente pesanti. Quando le monete vennero messe per la prima volta in circolazione, durante il regno della Regina Cristina (1626-1689, r.1632-1654), la moneta da 10 talenti pesava 19.75 kg! I ricchi svedesi erano costretti a conservare il loro denaro in cantina per non rischiare di far crollare la casa dove abitavano.
Il valore standard dell’oro, una condizione rigorosamente applicata prima della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), era basato sul presuposto che il valore attuale del metallo usato nel conio doveva corrispondere al valore nominale della moneta coniata. Quello che rese lo standard popolare fu la liberta’ di coniare moneta e produrre lingotti. Quando il valore dell’oro in una moneta era inferiore al valore nominate della moneta, i possessori di oro avevano il diritto di chiedere alla banca centrale di coniare monete col loro oro; mentre se il valore dell’oro era superiore al valore nominale della moneta, avevano il diritto di fondere la moneta e produrre lingotti. In questo semplice modo il valore dell’oro e della moneta rimaneva billanciato.
1983. Diametro 22.86 mm, ottone (65 % rame, 35 % zinco)
2006. Diametro 18 mm, placcato rame (48 % rame, 52 % aluminio)
In Corea, nel 1983 veniva coniata la moneta da 10 won (圓, 원) usando una lega di rame e zinco (ottone). Oggi e’ una moneta molto buona. Il valore del metallo col quale la moneta e’ coniata e’ di molto superiore al valore nominale della moneta al punto che e’ conveniente fondere le monete e produrre qualcosa d’altro col metallo ottenuto. Nel 2006 la Banca di Corea (한국은행 Hanguk Unhaeng) coniava una nuova moneta da 10 won, di diametro piu’ piccolo e con materiale meno costoso.
La moneta da 10 won ha perso da molto tempo il suo valore monetario, ma la Banca di Corea, producendo questa nuova monetina, sembra abbia voluto fare un regalo ai suoi possessori.
La moneta da 10 won ha perso da molto tempo il suo valore monetario, ma la Banca di Corea, producendo questa nuova monetina, sembra abbia voluto fare un regalo ai suoi possessori.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
19 settembre 2010
Seoul, Corea
19 settembre 2010
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