Ricordando un Diplomatico Culturale

Gli affreschi nelle tombe dell’antico reame di Koguryo (高句麗, 고구려, 37 BC-668 AD), sparse qua e la’ nella provincia di Pyongan (平安道, 평안도) nella Corea del Nord sono state elevate dalla Conferenza Generale dell’UNESCO nel 2004 al rango di Eredita’ Culturale Mondiale. Prima del 2004 questi affreschi trovandosi nella Corea del Nord, un paese ermeticamente chiuso alle influenze esterne, erano stati praticamente dimenticati. Il riconoscimento dell’UNESCO non e’ stato generato ne dal governo della Corea del Sud, ne da quello della Corea del Nord, ma solamente grazie all’intervento ed ai legami personali del pittore giapponese Ikuo Hirayama (平山 郁夫, 1930-2009).
La signora di Susanri (V secolo)
Il legame di Hirayama con Kogurio risale al 1967 quando il trentasettenne pittore rimase estasiato nel vedere la foto dell’affresco di una donna proveniente dalla tomba di Susanri (수산리 귀부인), una delle tante tombe di Kogurio sparse nella Corea del Nord. Quello che piu’ colpi’ Hirayama fu la somiglianza della signora di Susanri con Himiko (卑弥呼, ??-c.248), un’oscura regina sciamana nell’antico Giappone. Ispirato dall’affresco di Susanri Hirayama iniziava a dipingere l’immagine fantastica di Himiko, un dipinto che veniva completato un anno piu’ tardi. Quattro anni dopo, avveniva un’altra sorprendente scoperta. Nella tomba Takamatsuzuka (高松塚古墳, Takamatsuzuka Kofun, Tre Antiche Tombe dell’Alto Pino), un’antica tomba a forma circolare nel villaggio di Asuka (明日香村, Asuka-mura), nella prefettura di Nara (奈良県, Nara-ken), in Giappone, veniva trovato un affresco rappresentante una donna che assomigliava esattamente alla Himiko che Hirayama aveva dipinto quattro anni prima.


Le signore di Takamatsuzuka (VII secolo)

Da quel giorno, Hirayama comincio’ a credere che le origini della cultura giapponese trovavano le radici nella penisola coreana. Ventisette anni dopo, nel 1997, nella veste di ambasciatore dell’UNESCO visitava la Corea del Nord, fu fortunato di vedere in persona l’affresco della tomba di Susanri. Durante quella visita suggeriva alle autorita’ nord coreane di chiedere la registrazione delle tombe di Koguryo nell’elenco UNESCO delle Eredita’ Culturali Mondiali e riusciva a persuadere i nord coreani ad autorizzare un sopraluogo alle tombe e prendere tutte le misure necessarie per la loro conservazione. I nord coreani pero’ non avevano ne le apparecchiature necessarie, ne i mezzi finanziari per tale progetto e si appoggiarono completamente a Hirayama che chiedeva aiuto al governo giapponese, ottenendone un sussidio finanziario, sussidio che non essendo sufficiente per il progetto veniva incrementato dal ricavato della vendita dei suoi dipinti che raggiunsero prezzi altissimi nel mercato giapponese di quelli anni.
Quando Hirayama spedi’ un termo-idrostato da usarsi nelle tombe, l’apparecchiatura veniva bloccata alla frontiera nord coreana col pretesto che violava i regolamenti sul controllo delle importazioni ed Hirayama fu costretto a firmare una dichiarazione nella quale garantiva che l’apparecchiatura sarebbe stata usata solamente per il mantenimento dei beni culturali del paese. Grazie al suo intervento a favore della causa dell’UNESCO, alle 9 visite da lui fatte nella Corea del Nord ed al suo sforzo personale nel convincere le persone intorno a lui, gli affreschi nelle tombe di Koguryo sono stati registrati nell’elenco delle eredita’ culturali mondiali, uscendo cosi’ dal ristretto cerchio dei tesori del popolo coreano.
Perche’ Hirayama ha dedicato se stesso in un modo cosi' appassionato agli affreschi di Koguryo? Egli stesso lo ha spiegato: “Quando a Hiroshima [広島市, Hiroshima-shi] ero studente al nono livello, scoppiava la bomba atomica che distruggeva la citta’. Io fui fortunato a sopravvivere e da allora ho vissuto nella convinzione che gli esseri umani non devono dichiarare guerra gli uni contro gli altri. Il popolo giapponese ha un grande ed antico debito verso la penisola coreana ed aiutare gli altri attraverso la cultura e l’arte e’ il motto del mio movimento per la pace.” Quelle parole che Hirayama pronunciava con un filo di voce da vero credente in Buddha, risuonano ancora nella mia mente. Hirayama che aveva dedicato la sua vita a dipingere con un’attitudine Buddhista, moriva l'anno scorso all’eta’ di 79 anni.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
11 luglio 2010

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