Repubblica di Casino’

Verso la fine dell’anno scorso, il presidente dell’Organizzazione Nazionale Coreana per il Turismo ha proposto di aumentare il numero di casino’ in Corea. Il suggerimento fa immediatamente pensare alla storia del cieco e dell’elefante. Chiaramente, nella posizione di cheer leader nella promozione del turismo nel paese non ha tutti i torti nel giustificare il suggerimento con il quale aprire un nuovo casino’ rappresenta una soluzione magica: e’ un’ottimo richiamo per i turisti in arrivo, crea nuovi posti di lavoro ed aiuta il governo con l’aumentare le entrate. Tuttavia, il presidente tocca solo una parte dell’elefante. Prima di proporre l’apertura di altri casino’ e la possibilita’ dei coreani di frequentare i casino’ riservati solo agli stranieri, dovrebbe vedere l’intero elefante, non solo le zanne.
Oggi in Corea c’e’ un solo casino’ che apre le sue porte ai cittadini del paese, il Kangwon Land; ma dopo la sua apertura sono stati riscontrati parecchi suicidi, aziende in bancarotta, criminalita’ e famiglie distrutte. Kangwon Land fu un’eccezione alla legge coreana in modo da aiutare i minatori della zona che finivano col perdere il lavoro a causa della chiusura delle miniere.




Giocatori di changgi (c.1900)


Non c’e’ dubbio che i coreani sono particolarmente attratti verso la competizione ed il gioco d’azzardo. L’anno scorso, la vendita dei biglietti della lotteria e’ notevolmente aumentata al punto da allarmare gli osservatori politici. La Commissione Nazionale per il Controlo del Gioco d’Azzardo (NGCC), che opera alle dipendenze dell’Ufficio del Primo Ministro, sta analizzando la possibilita’ di ‘sospendere’ la vedita dei biglietti della lotteria basandosi sul fatto che l’anno scorso sono stati venduti biglietti per 3.1 trilioni di won (US$ 2.7 miliardi) superando, per la prima volta dall’inizio del controllo nel 2009, il limite massimo imposto dal governo di 2.8 trilioni di won. Tuttavia, la proposta di sospensione della lotteria, anche se temporanea, sta creando una forte reazione da parte dei fanatici del gioco, oltre che colpire duramente i circa 18 000 botteghini di vendita e’ le altre numerose attivita’ legate al gioco. Come conseguenza, e’ molto probabile che la commissione alzera’ il limite massimo in modo da assorbire l’aumento delle vendite.
La ragione principale per l’aumento delle vendite e’ da ricercarsi nell’introduzione di un sistema pensionistico basato sul Lotto e nella decisione di incorporare nel premio le molte vincite non ritirate. Tuttavia, anche la vendita di altre forme di gioco d’azzardo e’ notevolmente aumentata. Le statistiche della NGCC mostrano che gli incassi dei sei maggiori tipi di gioco d’azzardo—corse dei cavalli, gare di ciclismo, gare nautiche, casino’, Lotto e lotterie sportive—hanno raggiunto l’anno scorso un totale di 17 trilioni di won (US$ 14.9 miliardi), corrispondente all’1.5 percento delle entrate nazionali, cifra da confrontare con i 6.2 trilioni di won registrati nel 2000. Le statistiche coprono solo il gioco d’azzardo legalizzato, cioe’ quello acconsentito dalla legge con la scusa di provvedere svago al cittadino e nello stesso tempo di creare fondi per varie opere assistenziali. Calcoli piu’ realistici sono impossibili se si deve tener conto dell’enorme estensione del gioco illegale, quello che viene svolto nei retrobottega degli ‘officetel’ cittadini, nei ‘Quonset Huts’ (una etichetta americana per i capannoni prefabricati di forma semicilindrica) che operano nelle campagne ed i numerosi siti Internet--l’anno scorso le autorita’ sono riuscite ad individuare 7 971 di questi siti!
A tutto questo deve essere aggiunta la moltitudine di uomini d’affari ed artisti vari noti per sperperare quattrini nei casino’ all’estero. Un gruppo di ricerca universitario ha calcolato che il 'costo socio-economico’ dovuto al gioco d’azzardo in Corea ammonta all’incredibile cifra di 80 trilioni di won (US$ 70 miliardi). Di questi il costo dovuto alle ore produttive perse ammonta a due terzi del totale, ed il rimanente e’ dovuto alle perdite finanziarie nel settore domestico ed industriale ed al costo dovuto al trattamento medico degli intossicati ed alla loro condanna giudiziaria. Per esempio, 9 su 10 frequentatori di Kangwon Land mostrano segni di intossicamento ed il numero di frequentatori di casino’, corse ai cavalli, gare in bicicletta e similari ha raggiunto l’anno scorso i 40 milioni su una popolazione nazionale di 48 milioni. Circa il 6.1 percento dei giocatori coreani ha bisogno di un adeguato trattamento, una cifra molto piu’ alta del 1.4 percento registrato in Nuova Zelanda, del 2.1 percento in Germania e del 1 percento nello stato americano dell’Arizona.
Perche’ i coreani corrono a comprare biglietti della lotteria? La risposta e’ semplice: vogliono arrichirsi dalla sera alla mattina, pur sapendo benissimo che e’ quasi impossibile raggiungere il traguardo. Corre voce che la loro corsa all’immediata richezza e’ solo una questione mentale. D’altra parte, si sente molto spesso dire che la vendita di biglietti della lotteria aumenta durante i periodi di crisi economica, anche se non e’ certamente piacevole vedere che i biglietti vengono venduti come fossero noccioline. Alla luce di tutto questo la commissione ha stabilito un limite massimo di vendita, anche se tale limite e’ piuttosto libero e non vincolante a termini di legge. Sarebbe preferibile che il governo contenesse le vendite entro il limite stabilito creando mezzi tali da convincere il cittadino a lasciar perdere le stupidagini. Questa corsa al gioco d’azzardo riflette la triste realta’ che i coreani hanno poche speranze di mobilita’ sociale, visto che la differenza nelle entrate fra ricchi e poveri continua ad aumentare. Le panchine del campo delle corse di cavalli a Kwachon sono costantemente affollate da disoccupati, e lo stesso avviene nelle piste di corse in bicicletta e nei bacini di gare nautiche sorti nei suburbi di Seoul, alla ricerca del primo premio in modo da trovare una via d’uscita alla loro vita senza speranze. Probabilmente molti di loro non hanno altre alternative di vita oltre al gioco, anche se scomettere soldi alla lotteria rappresenta uno spreco di denaro--le probabilita' di vincita sono molto meno di una su un milione. Il mercato coreano del gioco d’azzardo e’ classificato al sesto posto nel mondo con una cifra molto maggiore di quella registrata in Germania e nel Regno Unito. E’ noto che alcuni paesi dell’OECD hanno messo al bando i casino’. Dieci dei 16 casino’ coreani aperti solo agli stranieri operano regolarmente in perdita; aprire le porte di questi casino’ ai coreani rappresenta il mezzo migliore per far quadrare il loro bilancio a spese dei compatrioti.
La societa’ nel suo insieme e le autorita’ governative dovrebbero rivedere la loro politica sul gioco d’azzardo invece che costantemente aumentare il limite massimo di vendita dei biglietti, prima che il paese guadagni la pessima oppinione di assere un paradiso per giocatori. Impianti e fattorie fanno la Corea forte, non i casino’!

Giorgio Olivotto
Seoul, Korea
15 gennaio 2012

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