Si, Noi Stranieri Possiamo Usare i Bastoncini

In questi ultimi anni le cose sono cambiate per le persone che vivono in Corea, ma che non sono coreani. Per esempio, centri globalizzati sono sorti come funghi ovunque ed sempre meno frequente succede di essere segnati a dito e squadrati quando uno per strada non assomiglia ad un coreano. Pero’ nonostante questo, ci sono ancora nella vita quotidiana molti ostacoli da superare anche se la popolazione non coreana e’ in aumento e cerca di integrarsi nella societa’. Dopo aver discusso il problema con parecchie persone che sono venute a vivere qua in Corea da ogni parte del mondo, ho compilato una lista di 10 di questi ostacoli.
1. Persone che hanno un aspetto non coreano non devono piu’ essere congratulate circa la loro abilita’ di dire annyonghaseyo (un saluto) or kamsahamnida (grazie). Questo crea una irragionevole perdita di speranza da parte del non coreano che vive da queste parti ad imparare la lingua. In altre parole, molte persone non si curano cosa, in turno, porta ad ancora meno speranze.
2. Allo stesso modo, non bisogna mai dare per scontato che i coreani debbano parlare in inglese con un non-coreano. Questo atteggiamento ha il potere di eliminare il terrore dalla faccia del barista quando un non coreano si avvicina alla cassa ed allo stesso tempo puo’ spingere il non coreano a pensare che bisogna imparare la lingua se ha intenzione di vivere da queste parti.
3. Se un non coreano cerca di parlare in coreano con un coreano, il coreano deve cercare di sopprimere il desiderio di farsi una risata anche se, un ben noto scrittore coreano diceva: “E’ come se un’albero ti chiedesse una sigaretta!” Chiaramente questo non significa che debba succedere il 99 percento dei casi, ma la risata servira’ solo a scoraggiare i futuri sforzi del non-coreano ad imparare la lingua.
4. Se un non coreano fa una domanda ad un coreano in coreano la risposta dovrebbe essere data alla persona che ha fatto la domanda, non alla persona apparentemente asiatica che da l’impressione di essere vagamente associata alla persona che ha posto la domanda.
5. Non piu’ congratulazioni ad un non-asiatico capace di usare i bastincini. Oggigiorno e’ come congratularsi con un asiatico per la sua abilita’ nell’usare la forchetta.
6. Non piu’ congratulazioni ad un non-coreano al quale piace gustare il kimchi (cavolo cinese fermentato in salamoia), l’aglio o cibi piccanti di qualsiasi tipo.
7. Quando si illustra ad un non-coreano il cibo coreano deve essere usato il nome proprio del cibo, specialmente ora che il paese sta programmando di introdurre la cucina coreana a livello internazionale. Nessuno ti chiede di che cosa stai parlando se chiedi di passarti del wasabi (mostarda verde giapponese) o il Tabasco, quindi kochujang deve essere chiamato kochujang e non “tradizionale pasta fermentata coreana di peperoncino rosso piccante”.
8. Pibimbap (miscuglio di riso e vegetali) e bulgogi (carne marinata alla griglia) sono eccellenti, ma non sono i soli piatti coreani che possono essere serviti ad un non-coreano. Piatti come il takgalbi (costolette di maiale o manzo alla griglia) e pudaejjigae (zuppa piccante di verdure) sono degli ottimi sostituti.
9. I coreani non devono considerare un’occidentale incontrato nell’ascensore o nella metropolitana come un’ottima opportunita’ di far fare pratica di inglese ai propri figli.
10. Non piu’ abuso della parola ‘straniero’. Se le persone che decidono di venire a vivere da queste parti non vengono costantemente considerate come separate dagli altri, si aumenta il loro interesse verso la Corea ed il loro senso di responsabilita’ verso il paese. Questo significa non piu’ annunci pubblicitary che descivono un qualsiasi evento come “perfetto sia per gli stranieri che per i coreani!
Considerando che le nascite in Corea diminuiscono sempre di piu’, l’aumento della popolazione internazionale nel paese diventa sempre piu’ importante. Maggiore e’ il conforto per le persone che decidono di venire a vivere da queste parti, maggiore sara’ il loro desiderio di contribuire alla societa’ ed il futuro del paese sara’ ancora piu’ brillante.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
6 giugno 2010

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