Piccoli Paesi, Grossi Successi

Circa 300 anni fa, gli olandesi controllavano indisturbati i commerci sulla scena mondiale. La Compagnia delle Indie Orientali (Vereenigde Oost-Indische Compagnie, VOC), una delle prime societa’ per azioni nel mondo, importava spezie, seta, porcellane ed oro dall’oriente. La VOC era in realta’ un conglomerato multinazionale con interessi nel campo della cantieristica navale, trasporti marittimi, finanziario, sviluppo di risorse naturali e commercio. Amsterdam, ospitava anche una delle prime borse valori al mondo.

Il cantiere navale della VOC ad Amsterdam (circa 1750)

A supportare il successo degli olandesi contribui’ anche il loro spirito di tolleranza. Nel XVI secolo molti ebrei emigrarono in Olanda, lasciando dietro le loro spalle i paesi cattolici che li pressavano a convertirsi. E grazie a questa tolleranza l’Olanda trasse il beneficio dei capitali e dei legami personali degli ebrei, oltre che la loro innata astuzia negli affari.
La storia economica olandese puo’ essere riassunta in poche parole: “Un piccolo paese che ha raggiunto un grande successo.” Un paese con 1.5 milioni di abitanti aveva raggiunto una grande potenza grazie allo spirito avventuroso dei suoi navigatori ed alla loro costante volonta’ di innovazione. I vasselli che uscivano dai loro cantieri erano in grado di trasportare piu’ merci mentre il sistema della societa’ per azioni, cioe’ dell’innovativo sistema finaziario, gli spronava a diversificare il rischio dei loro affari col risultato di accumulare piu’ ricchezza.
La rivalita’ verso il sistema olandese fu lo stimolo per lo sviluppo dell’impero inglese e l’influenza olandese in Giappone lo aiuto’ a diventare il primo paese orientale ad occidentalizarsi. L’anno scorso si cellebrarono i 400 anni del primo trattato commerciale fra Giappone ed Olanda.
La Corea veniva per la prima volta in contatto con gli olandesi e con l’occidente grazie al marinaio olandese Jan Janse Weltevree (1595-??) ed al contabile della VOC Hendrick Hamel (1630-1692): la nave sulla quale erano imbarcati si incagliava sulle coste coreane nel XVII secolo. Veltevree insegno’ ai coreani l’uso delle moderne armi da fuoco, che si dimostro’ utilissimo per l’esercito locale in preparazione per una guerra contro i vicini nel nord. Hamel faceva conoscere agli europei la Corea ed i suoi abitanti con la pubblicazione del suo ormai famoso diario dei suoi 13 anni passati nel paese. Tuttavia, allora non si apri’ nessun commercio fra la Corea e l’Europa e la Corea rimase il Regno Eremita di prima.
Oggi la Corea ha raggiunto fama mondiale nella cantieristica navale, nei trasporti navali e nel commercio, come l’Olanda fece nel passato. La Corea non ha piu’ l’aspetto di un piccolo paese. Come un vice ministro coreano delle finanze disse durante un convegno di operatori economici interessati ad investire in Corea quando gli incontro’ a New York—un tempo batezzato dai suoi colonizzatori col nome di Nuova Amsterdam: “I coreani possiedono lo spirito della perseveranza. Si rialzano come una bambola acrobatica. La Corea non e’ piu’ un paese inferiore.”
Se la Corea sara' capace di continuare a rinnovarsi e nello stesso tempo a tollerare gli altri, inevitabilmente verra’ riconosciuta come un piccolo paese che e’ stato capace di raggiungere un grande successo, come sono stati capaci di fare nel passato gli olandesi.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
12 dicembre 2010

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