Un Pensiero sulle Dita

I primi individui del genere Homo genus—dai quali noi umani discendiamo—sono anche noti come ‘uomo manuale’. L’Homo abilis che visse oltre 2 milioni di anni fa era abilissimo nell’usare le mani riuscendo a sagomare primitivi utensili di pietra. Quando l’Homo sapiens comincio’ ad apparire sulla scena piu’ di 250 000 anni fa, si impose per l’uso avvanzato della tecnologia nel lavorare la pietra. Mentre l’Homo habilis era semplicemente in grado di sagomare in qualche modo un pezzo di roccia, i nostri antenati erano in grado di creare ascie e coltelli di pietra.
Gli scienziati hanno suggerito che c’e’ un forte legame fra l’uso delle mani e lo sviluppo del cervello. L’umanita’ fu in grado di superare i suoi preistorici antenati perche’ fu capace di produrre utensili che l’aiutarono a sopravivere. Le loro comunita’ si imposero, si espansero e progredirono perche’ erano in grado di uccidere animali piu’ efficientemente di quanto le primitive comunita’ erano in grado di fare con delle semplici pietre sagomate.
Oggi i genitori sono impazienti di sfruttare del legame fra l’uso delle mani e lo sviluppo del cervello nei loro figli. In Cina ci sono sul mercato dei speciali bastincini che si suppone siano in grado di stimolare lo sviluppo intelletuale dei ragazzini. I bastoncini sono piu’ corti del normale e sono provisti di anelli dove si infilano le dita, permettendo cosi’ ai principianti di sviluppare reazioni motorie che gli permetterano di mangiare piu’ efficientemente con i normali bastoncini.
I bastoncini coreani sono da sempre stati elogiati per la loro facilita’ d’uso. Essendo di lunghezza media ed avendo le estremita’ arrotondate, permettono anche al principiante di afferrare qualsiasi cosa, dalle cotolette di maiale ai piccolissimi semi di sesamo. Non mi meraviglierei se questo preciso e delicato movimento delle dita ha dato ai coreani la capacita’ di imporsi nel campo della software elettronica. Ovviamente, lo scrivere e’ un’altra attivita’ che richiede la coordinazione nell’uso delle mani. Nel passato, tra i quattro tradizionali criteri nel giudicare una persona, lo scrivere veniva usato per valutare sia il carattere che le capacita’ intelletuali dell’individuo.
Ma in questa era di iPhone e Google, in verita' quanto frequentemente usiamo le mani? L’arte di scrivere sta diventando una cosa del passato eclissata dai messaggi elettronici ed i memorandum vocali. Fino a pochi anni fa si usavano le mani per scrivere a macchina, ma con l’evento dello schermo sensitivo e dei telefoni intelligenti, si usa un solo dito. Sono convinto che la persona piu’ odiata da Google e’ Il Pensatore di Augusto Rodin (1840-1917). Oggi quando qualcuno desidera conoscere il nome dell’attore principale di un qualsiasi film, non comincia a pensare, semplicemente tira fuori di tasca il suo iPhone o telefono cellulare Android e Google cerca il film.


Il Pensatore di Augusto Rodin (1902)

Non c’e’ nulla di intelligente nei telefoni intelligenti. Con l’amico Giacomo usiamo scherzare che aziende come Apple e Google andrebbero in fallimento se la gente cominciasse a pensare. Ma visto che siamo ormai coinvolti in una societa’ dove le caratteristiche e l’intelligenza dei suoi individui e’ oscurata dal colletivismo simile a quello delle formiche, mi meraviglierei se possiamo ancora usare le mani per salvarci in un mondo che vive su un dito.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
5 dicembre 2010

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