I Senza Fissa Dimora

Un senzatetto, colui che ha perso il nido,
ha paura quando scende la notte.
Il crepuscolo sembra bello per gli altri,
ma e’ solamento l’ombra della paura per il senzatetto.
Beve soju come se fosse acqua,
il senzatetto si sdraia dove capita.

Questa poesia, che riflette la disperazione di un nosukcha (노숙자, senza fissa dimora), venne scitta su un muro di un rifugio per senzatetto a Seoul.
La sofferenza maggiore, oltre la fame, e’ quella di essere un senzatetto. Il poeta cinese Fan Chengda (范成大, 1126-1193), vissuto durante la dinastia Song (宋朝, 960-1297), scrisse, “Passare meta’ della propria vita mangiando nel vento e dormendo nella rugiada trasforma una persona in un pazzo.” Fan Chengda vedeva nel dolore quanto fosse arduo essere un senzatetto.
Dati governativi ufficiali mostrano che ci sono nell’intero paese piu’ di 500 000 persone senza una casa o una residenza fissa. Quando il paese dovette ricorrere all’aiuto del Fondo Monetario Internazionale (IMF), molte persone si trovarono sotto il peso di forti debiti, della perdita del posto di lavoro e smembramento della famiglia. Il problema che ne risulto' divenne ben presto un problema sociale e la societa’ ancora oggi guarda ai senzatetto in modo negativo, considerandoli degli incapaci, trattandoli come oggetti di disgusto, persino come criminali. Sono considerati la spazzatura della societa’.



Il letto dei nosukcha alla Stazione di Seoul


Durante le Olimpiadi di Seoul nel 1988 ed il vertice APEC del 2005 in Pusan (釜山, 부산), una citta’ nel sud del paese, i senzatetto vennero nascosti come se il paese si vergognasse di loro. Durante il vertice dell’APEC il piano per il controllo dei senza fissa dimora conteneva una clausola che chiaramente stabiliva che il senzatetto che si rifiutava di recarsi in una casa di ricovero sarebbe stato accusato di cattiva condotta. In realta’ i senzatetto venivano trattati da criminali.
Nel 2000, il Consiglio Nazionale Religioso ed i Gruppi Civici di Difesa dei Disocupati e dei Senza Fissa Dimora pubblicava la Dichiarazione dei Diritti dei Senzatetto, che iniziava con le parole, “Ci opponiamo al trattamento dei senzatetto come persone soggette ad un controllo ed isolate come esseri non appartenenti alla societa’ e dichiariamo che i senzatetto devono essere trattati come tutti gli altri membri della societa.’” Essi possono non avere un tetto dove rifugiarsi, ma sicuramente desiderano rimanere familiari, amici e buoni vicini di casa.
Nell’agosto dell’anno scorso la Korea Railroad Corporation (韓國鐵道公社, 한국철도공사, Hangukcholdogongsa) obbligava i nosukcha a sgombrare dalla stazione ferroviaria di Seoul (서울驛, 서울역, Seoulyok). Il provvedimento si basava sulle lamentele dei viaggiatori e sulla necesita’ di migliorare l’immagine della stazione. Tuttavia il provvedimento non e’ tale da risolvere il problema dei nosukcha. Invece che di obbligarli a sgombrare offrendo loro un posto dove ripararsi, sarebbe stato meglio provvedere un programma di riabilitazione in modo da migliorare le loro condizioni. Dopo tutto, i nosukcha sono i soli a provare la disperazione di voltare le spalle alla vita per vivere sul marciapiede di una stazione ferroviaria.

Giorgio Olivotto
Foto Giorgio Olivotto
Seoul Korea
12 febbraio 2012

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