I moderni condomini trovano la loro origine nelle insulae dell’antica Roma, costruite per accomodare la rapida espansione delle classi popolari. Le insulae erano edifici ad uso vario che potevano raggiungere i sei-sette piani (raramente otto-nove piani) costruiti con mattoni di fango e piu’ tardi usando un cemento primitivo. Al piano terra ospitavano negozi ed uffici, mentre nei piani superiori locali di abitazione. Nella maggioranza dei casi le insulae offrivano basse condizioni igeniche dovute all’inefficiente sistema di drenaggio.
Un’insula romana
I condomini moderni vennero introdotti dall’architetto francese Le Corbusier (1887-1965). I primi esempi vennero costruiti a Marsiglia negli anni 50. Avevano uno stile moderno essendo supportati da piloni (pilotis) al piano terra. Nonostante la loro modernita’ questi condomini diventarono ben presto delle case popolari occupate dagli strati piu’ bassi della popolazione urbana.
Qua in Corea i primi complessi condominiali vennero costruiti nel 1962. La Korea National Housing Corporation (KNHC) costrui’ nel quartiere di Tohwa (桃花洞, 도화동, Tohwa-dong) nel distretto di Mapo (麻浦區, 마포구, Mapo-ku) a Seoul, dieci complessi condominiali di sei-piani previsti per alloggiare 642 famiglie. Tuttavia l’occupazione rimase bassa, 10 percento, nella convinzione che i condomini non erano convenienti per viverci. In piu’ correva voce che le caldaie per riscaldamento, che usavano formelle di carbone pressato, erano dannose alla salute. Per dimostrare che si trattava solo di una diceria, la KNHC fece degli esperimanti usando cavie senza pero’ ottenere pubblica credibilita’. Secondo Ho Ui-do (허ㅢ 도) nel suo Romantico Appartamento, il presidente dell’impresa di costruzione dormi’ in un appartamento per provarne la sicurezza.
Quando nel 1971 simili complessi condominiali vennero costruiti nel quartiere di Pampo a sud della citta’, usando un mutuo dagli Stati Uniti, i cittadini cambiarono velocemente oppinione e gli edifici passarono improvvisamente da appartamenti inconvenienti a mezzi speculativi per fare soldi. I cittadini che abitavano nel quartiere di Panpo (盤浦洞, 반포동, Panpo-dong) nel distretto di Socho (瑞草區, 서초구, Socho-ku) assaporarono l’onore di sentire le loro consorti chiamate ‘madame fortuna’ e divento’ di moda essere un ‘abitante di Panpo’. Da allora l’amore dei coreani per i complessi condominiali non e’ piu’ diminuito. So Ha-jin (서하진) nella sua novella Casa Modello scrive: “Se bevo te con mio marito in questa bella casa, sembra che il mio mondo diventi cosi’ brillante come la casa.” Chon Sang-in (전상진), l’autore di Pazzo per gli Apartamenti, scrive: “Vivere in un appartamento di lusso e’ diventato una condizione essenziale per far parte della classe media coreana.”
Un complesso condominiale a Seoul
Oggi i complessi condominiali stanno creando problemi alla classe media coreana che ha comprato l’appartamento con mutui di compagnie finaziarie locali. Dopo la crisi finanziaria del 1997, la classe media coreana e’ soggetta ad un grosso sforzo finanziario perche’ il prezzo dell’immobile e’ letteralmente crollato. Secondo Kim Yong-je (김영제), l’autore di Casa Povera, si stima che oggi ci siano 1.98 milioni di famiglie con una ‘casa povera’. Per loro la casa non e’ piu’ un’ orgoglio, e’ solamente un fardello.
Sto pensando che piuttosto discutere se e’ il caso di ridurre il rapporto debito-entrate (DTI), per il governo sia preferibile cercare di capire cosa in realta’ ha creato nel paese questo grande numero di famiglie dalla ‘casa povera’.
Giorgio Olivotto
Foto di Chong Myo-hwa
Seoul, Korea
18 dicembre 2011
Foto di Chong Myo-hwa
Seoul, Korea
18 dicembre 2011
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