Alla tenera eta’ di 11 anni, Re Chonjo vedeva suo padre morire, come risultato di una cospirazione, soffocato dentro ad una cassa di legno. Il ragazzo finiva col crescere con l’immagine del padre morente impressa nella mente: il risultato di forze politiche che agivano come falchi. Ereditandolo dal nonno, riusciva alla fine a salire sul trono ed immediatamente lottava con coraggio contro le opposizioni politiche in modo da ristabilire l’onore della famiglia scegliendo Suwon (水原市, 수원시) nella provincia di Kyonggi (京畿道, 경기도) il luogo dove seppellire suo padre. Stabiliva la libreria reale, Kyujanggak (奎章閣, 규장각), utilizzando il talento di persone che non appartenevano alla classe nobile. Creava personali forze di sicurezza in modo da rafforzare la sua autorita’. Nel 1794 dava inizio a Suwon ai lavori per la costruzione della la fortezza di Hwasong (華城, 화성, Castello Splendente) edificando una citta’ circondata da mura a protezione della tomba del padre.
La presidenza di Roh Moo-hyun sotto molti aspetti non aveva precedenti, sfuggendo facili classificazioni. Non era completamente in minoranza, radicale o di estrema sinistra, ma fin dall’inizio sferrava attacchi contro le forze conservatrici del paese. “Le forze militari pro-giapponesi sono vissute nel lusso per tre generazioni; e’ giunto il momento per chiuderle in un museo” amava dire, classificandole fra i piu’ grossi malanni della societa’ di oggi.
Nei suoi 5 anni di presidenza il Roh ossessivamente indirizzava le sue riforme a sfavore delle forze conservatrici. In particolare si accaniva contro il distretto di Kangnam (江南區, 강남구) nel sud di Seoul, ritenuto la base dei ricchi e delle forze conservatrici della societa’, applicando ai residenti nel distretto tasse immobiliari altissime. Arrivava alla conclusione che i laureati alla prestigiosa Seoul National University (서울대학교) erano i soli a raggiungere i piu’ alti ranghi nella gerarchia sociale e, frequentemente, nel governo si parlava di chiudere l’universita’. I giornali conservatori venivano, evidentemente, presi di mira dalle riforme imponendo loro restrizioni con l’emanazione di una legge piuttosto restrittiva sulla stampa. Grazie al suo amichevole colloquio, mano nella mano, con le forze giovani e riformiste della giustizia persino la pubblica accusa, assieme al tribunale, veniva presa di mira. I grossi conglomerati industriali venivano accusati di corruzione e soggetti ad ispezioni governative piuttosto rigorose.
Il Roh amava scherzare che si ‘divertiva’ con le sua promessa, durante la campagna elettorale, di spostare la capitale del paese nella Provincia del Chungchong (忠清道, 충청도), un’idea che non era nata per divertimento, ma che rappresentava l’ambizioso progetto di annullare le forze conservatrici costruendo una nuova base di autorita’ in una nuova citta’. Il progetto veniva abbandonato solamente dopo che il tribunale costituzionale (大法院, 대법원) sentenziava che lo spostamento della capitale era ‘anticostituzionale’. Il Roh si vide costretto a modificare il progetto, trasformandolo in una citta’ amministrativa che battezzava col nome glorioso di Sejong (世宗特別自治市, 세종 특별자치시).
Riusciva a convincere i piu’ ricchi mercanti del paese a prestare il loro denaro ai piccoli mercanti in modo da incrementare le attivita’ artigianali della citta’. Il villaggio che da sempre era la’, era piuttosto piccolo, contava 244 famiglie con una popolazione di 677 abitanti. Dopo la ricostruzione della citta’ da parte di Chongjo, come per incanto vi si installarono 15 000 famiglie con una popolazione di 55 000 abitanti. Piu’ tardi, quando Hwasong ritornava a chiamarsi Suwon, rimase una delle maggiori cita’ satelliti del paese con una popolazione di oltre un milone di abitanti. Una cosa e’ certa, Suwon non sarebbe stata capace di diventare quella che e’ oggi se Chongjo avesse avuto aspirazioni politiche e militari, ma dopo la sua morte avrebbe finito con lo sparire dalle pagine dei libri di storia.
Oggi le maggiori forse politiche sono cadute in un baratro profondo e sono disordinatamente divise. Il partito di maggioranza e’ in pezzi sotto i colpi di forze minori e secondarie ed i politici perdono tempo a parlare di fiducia e di tradimento come amanti di periferia. Per risolvere il problema della citta’ di Sejong, i coreani devono solamente guardare al di la’ del proprio naso, alla vecchia citta’ di Hwasong.
Foto di Chong Myo-hwa
Seoul, Corea
17 ottobre 2010
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