Il wannabe negli Stati Uniti e’ una persona che cerca di imitare un’altra persona. E’ un termine slang, una specie di abbreviazione della frase want to be (vuole essere), generalmente riferita ad una persona che spera di imitare un’idolo popolare. Dall’altro lato, un ruolo modello e quello di una persona che molti vorebbero emulare, cioe’ di una persona che ha una virtu’ ed e’ stimata nella societa’ che molti altri vorebbero avere. Un noto adagio del filosofo cinese K'ung-fu-tzu (Confucio, 孔夫子, 551-479 BC) dice: “Quando tre persone si incontrano, c’e’ sempre una di loro che gli altri due devono emulare”, sottointendendo che ognuno, indipendentemente da dove si trova, deve sempre cercare di trovare un ruolo modello. L’adagio e’ specialmente valido nell’infanzia di ognuno di noi, perche’ prima troviamo questo ruolo modello piu’ facile sara’ raggiungere lo scopo.
Il re coreano Songjong (成宗, 성종, 1457-1494, r.1469-1494), il IX re della dinastia Choson (大朝鮮國, 대조선국, 1392-1910), che venne incoronato alla tenera eta’ di 12 anni, trovo’ il suo ruolo modello ben presto nella vita e si ricordo’ sempre che doveva emulare Re Sejong il Grande (世宗大王, 세종대왕, 1397-1450, r.1418-1450). Durante il suo regno canbio’ l’Hongmungwan (弘文館, 홍문관), che fino allora era nulla piu’ che l’archivio reale, in un’istituto di ricerca che ereditava il ruolo del Chiphyonjon (集賢殿, 집현전, Sala dei Meritevoli), l’accademia reale che aveva aiutato Re Sejong ad inventare l’Hangul (한글), l’alfabeto coreano.
Revisiono’ anche il systema sabatico Sagadokso (사가덕서), dando agli studiosi l’opportunita’ di leggere libri a casa loro durante i periodi di assenza da Seoul. Re Songjong segui’ da vicino il modello Re Sejong anche nella vita privata. Re Sejong da 6 mogli metteva al mondo 18 maschi e 14 femmine, Re Songjong da 12 mogli generava 16 maschi e 12 femmine. Forse non voleva veramente imitare Re Sejong in questo campo!
Tracciando le origini etimologiche, omchina (엄친아), uno slang che letteralmente traduce ‘madre, amico, figlio’, ha qualcosa a che vedere con il ruolo modello; contiene il desiderio dei genitori: “Desidero che mio figlio sia in grado di fare cio’ che fa il figlio del mio migliore amico”. Tuttavia, omchina e’ un termine piuttosto difficile per coloro che lo sentono dire perche’ la prospettiva e’ troppo grande e la realta’ troppo dura. La ‘generazione degli 880 000 won (圓, 원)’ di oggi non e’ piu’ disposta ad accettare omchina come ruolo modello, considerando questi individui “gente che invidiamo ma che non potremmo mai emulare”.
In ogni caso e’ sbagliato pensare che la giovane generazione non abbia un ruolo modello: il desiderio di trovare un’idolo da poter emulare e’ un desiderio che esiste da sempre. Gli studenti estremisti nella Corea degli anni ’80 sognavano di emulare Karl Marx (1818-1883), Lenin (1870-1924) e Rosa Luxemburg (1871-1919), un ruolo modello difficile da trovare nella Corea di oggi. Da un’indagine pubblicata nel quotidiano locale JoongAng Ilbo (中央日報, 중앙일보), appare che l’influenza dei politici e degli uomini d’affari nel mondo dell’Internet e’ diminuita negli ultimi due anni. Lontani dall’essere il ruolo modello chiesto dal popolo, sembra inevitabile che i candidati alle alte cariche dello stato cerchino tutte le scuse possibili per far tacere i dubbi circa il loro passato.
Allo stesso modo che i genitori sono il migliore ruolo modello per i figli, i leader coreani dovrebbero dare l’esempio; ed io sto pensando per quanto tempo ancora riusciranno ad evadere la disperazione e la sete della giovane generazione che non ha piu’ nessuno da emulare.
Il re coreano Songjong (成宗, 성종, 1457-1494, r.1469-1494), il IX re della dinastia Choson (大朝鮮國, 대조선국, 1392-1910), che venne incoronato alla tenera eta’ di 12 anni, trovo’ il suo ruolo modello ben presto nella vita e si ricordo’ sempre che doveva emulare Re Sejong il Grande (世宗大王, 세종대왕, 1397-1450, r.1418-1450). Durante il suo regno canbio’ l’Hongmungwan (弘文館, 홍문관), che fino allora era nulla piu’ che l’archivio reale, in un’istituto di ricerca che ereditava il ruolo del Chiphyonjon (集賢殿, 집현전, Sala dei Meritevoli), l’accademia reale che aveva aiutato Re Sejong ad inventare l’Hangul (한글), l’alfabeto coreano.
Revisiono’ anche il systema sabatico Sagadokso (사가덕서), dando agli studiosi l’opportunita’ di leggere libri a casa loro durante i periodi di assenza da Seoul. Re Songjong segui’ da vicino il modello Re Sejong anche nella vita privata. Re Sejong da 6 mogli metteva al mondo 18 maschi e 14 femmine, Re Songjong da 12 mogli generava 16 maschi e 12 femmine. Forse non voleva veramente imitare Re Sejong in questo campo!
Tracciando le origini etimologiche, omchina (엄친아), uno slang che letteralmente traduce ‘madre, amico, figlio’, ha qualcosa a che vedere con il ruolo modello; contiene il desiderio dei genitori: “Desidero che mio figlio sia in grado di fare cio’ che fa il figlio del mio migliore amico”. Tuttavia, omchina e’ un termine piuttosto difficile per coloro che lo sentono dire perche’ la prospettiva e’ troppo grande e la realta’ troppo dura. La ‘generazione degli 880 000 won (圓, 원)’ di oggi non e’ piu’ disposta ad accettare omchina come ruolo modello, considerando questi individui “gente che invidiamo ma che non potremmo mai emulare”.
In ogni caso e’ sbagliato pensare che la giovane generazione non abbia un ruolo modello: il desiderio di trovare un’idolo da poter emulare e’ un desiderio che esiste da sempre. Gli studenti estremisti nella Corea degli anni ’80 sognavano di emulare Karl Marx (1818-1883), Lenin (1870-1924) e Rosa Luxemburg (1871-1919), un ruolo modello difficile da trovare nella Corea di oggi. Da un’indagine pubblicata nel quotidiano locale JoongAng Ilbo (中央日報, 중앙일보), appare che l’influenza dei politici e degli uomini d’affari nel mondo dell’Internet e’ diminuita negli ultimi due anni. Lontani dall’essere il ruolo modello chiesto dal popolo, sembra inevitabile che i candidati alle alte cariche dello stato cerchino tutte le scuse possibili per far tacere i dubbi circa il loro passato.
Allo stesso modo che i genitori sono il migliore ruolo modello per i figli, i leader coreani dovrebbero dare l’esempio; ed io sto pensando per quanto tempo ancora riusciranno ad evadere la disperazione e la sete della giovane generazione che non ha piu’ nessuno da emulare.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
23 gennaio 2011
Seoul, Corea
23 gennaio 2011
Nessun commento:
Posta un commento