Un Pensiero sull’Umile Lavoro Femminile

Anche se il sistema delle caste usato durante la dinastia Choson (大朝鮮國, 조선국, 1392-1910) veniva abolito da una serie di riforme governative nel 1894, fu solamente verso la meta’ degli anni ’10 che la tradizione di tenere servitu’ in casa veniva a cessare. Quando il paese venne annesso al Giappone (1910), i clan che avevano regolarmente generato da secoli distinti ufficiali governativi di alto rango vennero anch’essi a cessare. Il risultato fu che i clan impiegavano della servitu’ solo quando questa diventava veramente neccessaria. Sebbene alcuni di loro potevano permettersi di impiegare permanentemente servitu’ maschile, la gran parte impiegavano solamente una o due donne di servizio.
I coreani chiamavano queste donne chimmo (짐모), mentre i giapponesi preferivano chiamarle yobo (여보, diletta) o omoni (어머니, madre) e lo fecero per mostrare il loro rispetto verso la popolazione locale. Il livello di vita di queste donne era piuttosto basso. A quel tempo, la paga giornaliera di un servo maschile si aggirava intorno ad 1 won (圓, 원, la moneta locale), mentre la maggioranza delle chimmo, che mangiavano e dormivano nella casa venivano pagate molto meno, qualcosa come 5 won al mese e lavoravano senza sosta dall’alba fino a sera inoltrata, diventando cosi’ difficile per loro passare del tempo con la loro famiglia.
Con lo sviluppo della societa’ coreana, anche la lingua subiva una evoluzione e ci furono dei tentativi di usare termini meno offensivi per definire certi livelli nella societa’ anche se, evidentemente, questo non cambiava di molto lo stato del lavoro femminile. Il termine sikmo (식모), usato per definire la posizione del capo cuoco di una scuola o dormitorio, cominciava ad essere usato fin dagli anni ’20 in sostituzione del precedente chimmo. All’inizio degli anni ’80, con l’evento della V Repubblica (1980-1988), sotto la guida del Presidente Chun Doo-hwan (全斗煥, 전두환, 1931- ), alcuni termini sociali cambiavano nome in modo da creare, almeno nominalmente, fra i lavoratori un livello equalitario e sikmo diventava kasabojowon (가사보조윈), termine che in origine veniva usato per definire l’aiutante della governante. Piu’ tardi nel 1986, i Giochi Asiatici di Seoul davano inizio ad una nuova era di correttezza politica che creava il termine toumi (도움이, aiutante) e con esso kasabojowon diventava kasadoumi (가사도움이).
Negli anni successivi le famiglie (i clan erano passati ormai alla storia) che potevano permettersi una kasadoumi diventavano sempre piu’ rare, spinte solamente dalla necessita’ di proteggere la propria intimita’ personale, mentre lo stato sociale di queste donne non cambiava di molto. Oggi ci sono sempre kasadoumi, ma il loro lavoro serve spesso a far guadagnare qualche soldo in piu’ per una migliore educazione dei figli. E’ quindi ormai ora che i coreani comincino ad apprezzare il lavoro di queste donne, il loro contributo alla societa’ ed il sacrificio al quale si sottopongono per onorare la loro famiglia.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
16 gennaio 2011

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