Giovedi’ scorso, 3 febbraio, qua in Corea era festa grande. Secondo il calendario lunare locale, si festeggiava il primo giorno del nuovo anno: l’Anno del Coniglio.
Il calendario tradizionale orientale, quello usato in Cina, Giappone, Corea e Vietnam, non nomina gli anni successivamente dalla nascita di Cristo, ma secondo un ciclo zodiacale, di origine cinese, di 12 Branchie Terrestri che portano il nome di 12 animali, nella successione: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, pecora, scimia, pollo, cane e maiale.
Qua in Corea il coniglio assume un significato del tutto particolare in termini di tempo e di spazio. E’ il quarto fra i 12 animali zodiacali, rappresenta il secondo mese nel calendario lunare, la myosi (며시), la quarta divisione delle 24 ore dell’orologio, dalle 5 alle 7 del mattino ed e’ il protettore della direzione orientale nella bussola oltre che essere il simbolo della luna. L’antica favola del coniglio che polverizza l’elisir di lunga vita in un grosso mortaio all’ombra di un albero di alloro sulla luna risale al III secolo AC durante la distastia Qin (秦朝, 221-207 BC) in Cina. Esistono parecchie opere d’arte originali del tempo a testimonianza e tutte rappresentano il coniglio in azione.
Il calendario tradizionale orientale, quello usato in Cina, Giappone, Corea e Vietnam, non nomina gli anni successivamente dalla nascita di Cristo, ma secondo un ciclo zodiacale, di origine cinese, di 12 Branchie Terrestri che portano il nome di 12 animali, nella successione: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, pecora, scimia, pollo, cane e maiale.
Qua in Corea il coniglio assume un significato del tutto particolare in termini di tempo e di spazio. E’ il quarto fra i 12 animali zodiacali, rappresenta il secondo mese nel calendario lunare, la myosi (며시), la quarta divisione delle 24 ore dell’orologio, dalle 5 alle 7 del mattino ed e’ il protettore della direzione orientale nella bussola oltre che essere il simbolo della luna. L’antica favola del coniglio che polverizza l’elisir di lunga vita in un grosso mortaio all’ombra di un albero di alloro sulla luna risale al III secolo AC durante la distastia Qin (秦朝, 221-207 BC) in Cina. Esistono parecchie opere d’arte originali del tempo a testimonianza e tutte rappresentano il coniglio in azione.
Rappresentazione del coniglio sulla luna
Il simbolo del coniglio e della luna e’ comune anche nella Corea di un tempo. Considerando il fatto che i conigli mettono al mondo un grande numero di coniglietti, molti dipinti folcloristici che risalgono alla dinastia Choson (大朝鮮國, 대조선국, 1392-1910) rappresentano una coppia di conigli a simbolo di una relazione intima ed armoniosa. La luna o un albero di alloro, o entrambi, spesso sono dipinti nello sfondo. Persino oggi, la Chalttok Ice, che produce uno fra i gelati di maggiore successo sul mercato, e’ rappresentata da un coniglio che prepara dolci di riso sulla luna. Tuttavia l’associazione del coniglio con la luna, a simbolo dell'um (陰, 움, yin in Cinese), non e’ completamente positiva.
Alcune vecchie usanze consigliano di non invitare a casa ospiti o di usare piatti o tazze di legno il sangmyoil (상며일), il primo giorno dell’anno lunare del Coniglio ed alle donne quel giorno era proibito uscire di casa, un’usanza ancora oggi praticata in alcuni parti della Provincia del Kyonggi (京畿道, 경기도, Kyonggi-do), l’area intorno a Seoul.
I conigli giocano un ruolo di primo piano in alcune leggende coreane dove vengono descritti come animali arguti che riescono ad evitare situazioni di vita o di morte. Fra queste una ben nota e’ quella di un furbo coniglio che riesce a salvarsi dopo essere stato catturato dal Re del Mare. Il re, colpito da una terribile malattia, e’ convinto che il fegato di un coniglio sia la sua sola salvezza ed ordina ad una tartaruga acquatica di portargli un coniglio. La tartaruga con un trucco convince un coniglio ad andare nelle profondita’ marine, ma quando il coniglio si rende conto della situazione pericolosa nella quale si trova, con un trucco convince la tartaruga ad andare dal re per dirgli che il coniglio non porta con se il fegato, ma deve risalire in superficie per andarlo a prendere.
Il coniglio che viene portato nel regno sott’acqua
(Dipinto folcloristico)
(Dipinto folcloristico)
Nel Samguk Sagi (三國史記, 삼국사기, Storia dei Tre Reami), scritto nel 1145 dallo storico di corte Kim Pu-sik (金富軾, 김부식, 1075-1151), c’e’ una storia che descrive come il Principe Kim Chun-chu (金春秋, 김춘추, 602-661) della dinastia Silla (新羅, 신라, 57 BC-935 AD) riuscisse a salvarsi usando la tattica del coniglio. Il principe, assieme ai suoi soldati, veniva condotto prigioniero nel regno coreano di Koguryo (高句麗, 고구려, 37 BC-668 AD). Una volta la’ spiegava al sovrano che era in grado di convincere il Re di Silla di dare al Re di Kogurio delle terre, ma doveva ritornare al suo paese per arrangiare l’affare. Evidentemente era un trucco che gli permise di evadere.
Queste storie, ed alter ancora, sono state tramandate attraverso canzoni come il Tokki Taryong (토끼타령, Il Canto del Coniglio), il pansori (판소리) Sugungga (水宮歌, 수궁가) e romanzi come il Pyoljubujon (별주부정).
Il coniglio nelle vesti del simbolo di un nuovo anno viene assimilato al sole. Dipinti con un coniglio che guarda verso est a salutare il nuovo giorno mentre sorge il sole sono abbastanza frequenti; mentre l’astuto coniglio che sfugge al Re del Mare viene spesso usato negli accessori per la scrittura come i calamai e le pietre per l’inchiostro, oltre che nei bruciatori di incenso e come decorazione nei piatti in porcellana bianca
Oggi questo atletico animale dalla folta pelliccia e dalle lunghe orecchie e’ finito col diventare un amato animaletto da compagnia che viene spesso rappresentato su libri a fumetti e film di animazione. Nella fantasia del coreano di oggi questa astuta creatura viene vista nelle vesti di un personaggio debole ma astuto e come il simbolo dell’abbondanza dovuto al fatto che il coniglio mette al mondo molti coniglietti alla volta. Di conseguenza, l’Anno del Coniglio e’ visto come un anno fortunato e di abbondanza, e come noi italiani usiamo dire: “La speranza e’ sempre l’ultima a morire!”
Giorgio Olivotto
Seoul, Korea
6 febbraio 2011
Seoul, Korea
6 febbraio 2011
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