Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, Roma viveva un periodo di estrema devastazione sia materiale che psicologica. Lo spendore e la gloria dell’antico impero non esistevano piu’, non c’era piu’ modo di riviverli. Noi italiani avevamo perso il cuore ed eravamo disperati; le strade erano piene di gente che cercava ogni giorno qualcosa da mettere sotto i denti.
Il regista neorealista Vittorio De Sica (1901-1974) nel suo film Ladri di Biciclette (1948) racconta la storia della disperazione nella quale vivevano gli italiani subito dopo la guerra. Nel film Antonio Ricci e’ uno dei tanti disperati alla ricerca di un lavoro per far vivere la sua famiglia. Finalmente trova un lavoro da attacchino, ma il lavoro richiede il possesso di una bicicletta. Maria, la moglie, impegna le lenzuola nuove per comprare la bicicletta ed Antonio, pieno di sogni e di speranza, al primo giorno di lavoro si sveglia dal sogno per accorgersi che gli hanno rubato la bicicletta. Antonio e Bruno, suo figlio, disperati vanno in giro per Roma in cerca della bicicletta senza trovarne traccia. Sia gli amici che la chiesa non sono in grado di aiutarlo e la polizia e’ indifferente al furto. Dopo tanto girare, Antonio finalmente trova la bicicletta ma, immediatamente, realizza che non puo’ averla di ritorno. Preso dalla rabbia, si accorge che all’angolo della strada c’e’ una bicicletta apparentemente abbandonata e, senza pensarci troppo sopra, decide di rubarla per essere preso sul fatto. Antonio e Bruno persa ogni speranza posono solo guardare il faccia la cruda realta’. Il proprietario della bicicletta non sporge denuncia ed Antonio e Bruno si avviano verso casa mentre le lacrime scendono sul loro viso.
Il governo coreano ha assicurato che non ci saranno problemi con la Pusan Saving Bank, ma le notizie svelate dopo che la banca aveva sospeso il servizio sono scoccanti. Fino alla notte precedente la chiusura, i cosidetti clienti VIP avevano ritirato i loro depositi. Venne alla luce che membri del Servizio di Supervisione Finanziaria (FSS) ricevevano ‘bustarelle’ per chiudere un’occhio alle pratiche di corruzione della banca. Impiegati del FSS, in pensione, lavorano in molte aziende finanziarie, incluso la Pusan Saving Bank, con lo scopo di interferire con il lavoro della FSS. Solo gli ingenui affidavano i loro sudati risparmi avendo fiducia nella banca e nel governo.
Subito dopo che lo scandalo veniva denunciato dai media, il presidente Lee Myun-bak (李明博, 이명박, I Myong-bak, 1941- ) visitava il FSS e criticava il fallimento della supervisione, mentre il procuratore generale dava avvio ad un’inchiesta alla ricerca dei responsabili ed il governo e’ alla ricerca di riformare il servizio. Nonostante tutto questo i normali cittadini coreani, in prima fila le vittime della Pusan Saving Bank, non credono piu’ che le autoriva vogliano veramente risolvere il problema, come a ricordare ai loro concittadini gli occhi senza speranza di Antonio e Bruno.
Le discordie provinciali stanno di giorno in giorno aumentando intorno alla scelta della fascia internazionale della scienza e del commercio, ed alla nuova sede della Korea Land and Housing Corporation. Il primo ministro ha chiesto la cooperazione dei cittadini ed ha expresso il suo rammarico alle provincie che sono state escluse dalle scelte; tuttavia ha chiesto ai cittadini di accettare le decisioni in nome del futuro del paese.
Alla luce dei fatti, i cittadini delle provincie escluse non avevano mai chiesto che i progetti governativi venissero assegnati alla loro provincia. Erano stati i politici che avevano fatto vuote promesse durante le campagne elettorali. I residenti del luogo speravano solo nel regalo promesso, senza capirne la realta’ e le circostanze. Ma quando videro le loro speranze svanire, sono stati presi dalla delusione che ha finito col trasformarsi in rabbia.
I partiti politici ed i politicanti sono i soli responsabili per questa redicola situazione. I capi delle agenzie governative locali ed i rappresentanti locali all’Assemblea Nazionale che hanno fallito nell’assicurarsi i progetti hanno denunciato le scelte del governo, ma la loro sincerita’ viene messa in dubbio. Per il normale cittadino e’ difficile credere che siano spinti da una forte passione per le loro provincie e per i loro residenti. E’ forse una pura coincidenza che le prossime elezioni generali siano programmate a meno di un anno da oggi! La popolazione innocente, come Antonio e Bruno in Ladri di Biciclette, dovra’ probabilmente piangere.
La leggistratura, il potere giudiziario ed i rami esecutivi del governo sono definiti nella Costituzione ed eletti dai cittadini per governare. Quando il governo perde la sua capacita’ di governare, gli interessi basilari dei cittadini finiscono per l’essere abbandonati e dovra' passare molto tempo prima che ritorni nel cittadino la fiducia nel governo del paese. I coreani cominciano a sentirsi come noi italiani nell’immediato dopoguerra. Se il capolavoro di De Sica venisse ancora programmato dei teatri locali o rifatto qua in Corea, senza dubbio avrebbe un grande successo di pubblico. Le lacrime di Bruno riflettono le delusioni delle vittime della Pusan Saving Bank e la rabbia di Antonio e’ la stessa mostrata dai cittadini delle provincie eliminate.
Il regista neorealista Vittorio De Sica (1901-1974) nel suo film Ladri di Biciclette (1948) racconta la storia della disperazione nella quale vivevano gli italiani subito dopo la guerra. Nel film Antonio Ricci e’ uno dei tanti disperati alla ricerca di un lavoro per far vivere la sua famiglia. Finalmente trova un lavoro da attacchino, ma il lavoro richiede il possesso di una bicicletta. Maria, la moglie, impegna le lenzuola nuove per comprare la bicicletta ed Antonio, pieno di sogni e di speranza, al primo giorno di lavoro si sveglia dal sogno per accorgersi che gli hanno rubato la bicicletta. Antonio e Bruno, suo figlio, disperati vanno in giro per Roma in cerca della bicicletta senza trovarne traccia. Sia gli amici che la chiesa non sono in grado di aiutarlo e la polizia e’ indifferente al furto. Dopo tanto girare, Antonio finalmente trova la bicicletta ma, immediatamente, realizza che non puo’ averla di ritorno. Preso dalla rabbia, si accorge che all’angolo della strada c’e’ una bicicletta apparentemente abbandonata e, senza pensarci troppo sopra, decide di rubarla per essere preso sul fatto. Antonio e Bruno persa ogni speranza posono solo guardare il faccia la cruda realta’. Il proprietario della bicicletta non sporge denuncia ed Antonio e Bruno si avviano verso casa mentre le lacrime scendono sul loro viso.
Il governo coreano ha assicurato che non ci saranno problemi con la Pusan Saving Bank, ma le notizie svelate dopo che la banca aveva sospeso il servizio sono scoccanti. Fino alla notte precedente la chiusura, i cosidetti clienti VIP avevano ritirato i loro depositi. Venne alla luce che membri del Servizio di Supervisione Finanziaria (FSS) ricevevano ‘bustarelle’ per chiudere un’occhio alle pratiche di corruzione della banca. Impiegati del FSS, in pensione, lavorano in molte aziende finanziarie, incluso la Pusan Saving Bank, con lo scopo di interferire con il lavoro della FSS. Solo gli ingenui affidavano i loro sudati risparmi avendo fiducia nella banca e nel governo.
Subito dopo che lo scandalo veniva denunciato dai media, il presidente Lee Myun-bak (李明博, 이명박, I Myong-bak, 1941- ) visitava il FSS e criticava il fallimento della supervisione, mentre il procuratore generale dava avvio ad un’inchiesta alla ricerca dei responsabili ed il governo e’ alla ricerca di riformare il servizio. Nonostante tutto questo i normali cittadini coreani, in prima fila le vittime della Pusan Saving Bank, non credono piu’ che le autoriva vogliano veramente risolvere il problema, come a ricordare ai loro concittadini gli occhi senza speranza di Antonio e Bruno.
Le discordie provinciali stanno di giorno in giorno aumentando intorno alla scelta della fascia internazionale della scienza e del commercio, ed alla nuova sede della Korea Land and Housing Corporation. Il primo ministro ha chiesto la cooperazione dei cittadini ed ha expresso il suo rammarico alle provincie che sono state escluse dalle scelte; tuttavia ha chiesto ai cittadini di accettare le decisioni in nome del futuro del paese.
Alla luce dei fatti, i cittadini delle provincie escluse non avevano mai chiesto che i progetti governativi venissero assegnati alla loro provincia. Erano stati i politici che avevano fatto vuote promesse durante le campagne elettorali. I residenti del luogo speravano solo nel regalo promesso, senza capirne la realta’ e le circostanze. Ma quando videro le loro speranze svanire, sono stati presi dalla delusione che ha finito col trasformarsi in rabbia.
I partiti politici ed i politicanti sono i soli responsabili per questa redicola situazione. I capi delle agenzie governative locali ed i rappresentanti locali all’Assemblea Nazionale che hanno fallito nell’assicurarsi i progetti hanno denunciato le scelte del governo, ma la loro sincerita’ viene messa in dubbio. Per il normale cittadino e’ difficile credere che siano spinti da una forte passione per le loro provincie e per i loro residenti. E’ forse una pura coincidenza che le prossime elezioni generali siano programmate a meno di un anno da oggi! La popolazione innocente, come Antonio e Bruno in Ladri di Biciclette, dovra’ probabilmente piangere.
La leggistratura, il potere giudiziario ed i rami esecutivi del governo sono definiti nella Costituzione ed eletti dai cittadini per governare. Quando il governo perde la sua capacita’ di governare, gli interessi basilari dei cittadini finiscono per l’essere abbandonati e dovra' passare molto tempo prima che ritorni nel cittadino la fiducia nel governo del paese. I coreani cominciano a sentirsi come noi italiani nell’immediato dopoguerra. Se il capolavoro di De Sica venisse ancora programmato dei teatri locali o rifatto qua in Corea, senza dubbio avrebbe un grande successo di pubblico. Le lacrime di Bruno riflettono le delusioni delle vittime della Pusan Saving Bank e la rabbia di Antonio e’ la stessa mostrata dai cittadini delle provincie eliminate.
Giorgio Olivotto
Seoul, Corea
4 settembre 2011
Seoul, Corea
4 settembre 2011
Nessun commento:
Posta un commento